SANTA E GRANDE QUARESIMA

CAMMINO VERSO LA RESURREZIONE

 



Il periodo della Santa e Grande Quaresima è un percorso devozionale spirituale durante il quale la Chiesa ci invita in un cammino di introspezione continua e sincera. Il sacro innografo lo chiama giustamente "stadio delle virtù", perché siamo chiamati a lottare contro noi stessi, contro le nostre passioni per sconfiggere la nostra natura caduta e di coltivare i doni spirituali che Dio ci ha dato. È, quindi, una lotta, dolorosa, persistente e faticosa, ma anche entusiasmante che ha come obiettivo la nostra immortalità.
Questo cammino può essere visto come un pellegrinaggio alla santa fede e la vita spirituale, come un viaggio di consapevolezza di sé che porta alla conoscenza di Dio. Per questo motivo è difficile realizzarlo se si appoggia solo sulle nostre forze. Questo pellegrinaggio si realizza con l'incontro di due volontà, quella divina e quella umana, ed è per questo che durante il cammino la Chiesa ci offre numerose armi spirituali, che ci danno il senso vero e ci rivelano il vero scopo della nostra esistenza. E queste armi sono la preghiera, il digiuno, l'elemosina, il percorso del pentimento, la Santa Comunione. Tutto questo contribuirà a purificare il nostro cuore, in modo che possa essere aperto alle realtà dello spirito e di vivere vicino a Dio.
La nostra preghiera personale e la partecipazione a quella comunitaria della Chiesa sono una supplica, prodotta dalla rivelazione che si evolve all'interno della nostra anima. Essa rivela la nostra vera condizione, la nostra povertà spirituale e una insoddisfazione interiore causata da un nostro allontanamento dalla vita della Chiesa e dalla volontà di Dio. Quando si deciderà di guardare senza ipocrisia noi stessi, quando sottomereteremo il nostro Io e il nostro narcisismo, potremo sussurrare "Signore e Sovrano della mia vita ... fammi il dono di poter vedere le mie cadute ..." e ci chiederemo "quando comincerò a piangere per gli atti impuri della mia vita infelice! "allora pregeremo e chiederemo da Dio misericordioso di non distogliere il suo volto da noi per non essere infelici ... “.
Questa supplica rivela un dato di fatto che, che anche se noi vogliamo ignorare o evitare Dio, lui è al centro della nostra vita e delle nostre opere e in fondo chiediamo e desideriamo che Dio arrivi in nostro soccorso. La sensazione di tristezza e di insoddisfazione visita spesso la nostra vita e sconvolge il nostro mondo interiore. Un enorme "perché" sta davanti a noi, complicando ulteriormente i nostri sforzi per superare e sconfiggere i dolori. Un "perché" che è spesso causa dei nostri problemi e ci impedisce di guardare, francamente, dietro le cose per vedere la verità. Una verità che insegna, infine, che "la vita non è un fine per l'umanità. Infatti dipende dall’uomo verso quale direzione la guiderà  e verso quali obiettivi .
Chi ci aiuterà alle prove e alle ansie della vita? Chi ci asciugherà le lacrime, chi ci guarirà dal dolore della morte e ci solleverà dal giogo del peccato, chi ci darà il perdono se non Gesù Cristo, il Dio - uomo?
Il Signore attende il nostro pentimento come il figlio dissoluto e lui accorre e ci aiuta a portare la nostra croce. Cristo è la nostra speranza, una speranza che ci può far trascendere la nostra natura umana e cambiare la nostra esistenza. Cerchiamo di non perdere la speranza e durante la Quaresima dobbiamo coltivare la certezza che in Cristo tutti i problemi hanno la loro soluzione, che al freddo inverno segue la primavera e dopo la Passione viene la Risurrezione. Buona e Santa Quaresima!